Arte, cultura e tradizioni

La biblioteca capitolare di Verona

Una delle più antiche biblioteche del mondo si trova in Italia, a Verona, ed è la biblioteca capitolare della città, nata nel V secolo d.C. in concomitanza con la diffusione del cristianesimo nella città veneta

Verona si sa è una delle città più rinomate d’Italia per la sua Arena, un anfiteatro romano dove ogni anno si svolge una delle più famose stagioni liriche del mondo. Ma la città custodisce un altro prezioso primato rappresentato dalla biblioteca capitolare, una delle più antiche del mondo.

La biblioteca capitolare di Verona tra le più antiche al mondo

Nata nel V secolo d.C., anno durante il quale si diffuse il cristianesimo a Verona, la biblioteca capitolare custodisce ancora oggi un patrimonio librario culturalmente rilevante, che consta di più di 1200 manoscritti, 245 incunaboli, 2500 cinquecentine, 2800 seicentine e altri 70 mila volumi più contemporanei.

La sua ricchezza si deve all’originaria necessità di edificare un luogo dove conservare e archiviare i numerosi scritti prodotti dagli edifici religiosi della città (e non solo), che non potevano essere custoditi all’interno delle singole chiese: nasce, quindi, con il chiaro intento di coadiuvare la chiesa venetanella salvaguardia del proprio patrimonio librario, per renderlo facilmente consultabile ai futuri sacerdoti nel corso del loro periodo di formazione.

La fama di questa biblioteca è data anche dalla testimonianza della presenza di Dante Alighieri, invitato dal Capitolo della Cattedrale e dalla Biblioteca Capitolare nel 1320 per tenere una conferenza sulla "Quaestio de aqua et terra” nella chiesa canonicale di Sant’Elena, e dalla memoria della presenza di Francesco Petrarca, che nel 1345 venne invitato dal suo amico veronese Guglielmo da Pastrengo a consultare i libri della Biblioteca (dove trovò le "lettere di Cicerone ad Attico, Quinto e Bruto”, un codice per lui sconosciuto fino ad allora ed ora purtroppo non più reperibile.

Ancora oggi la Biblioteca rappresenta un luogo fondamentale per l’apprendimento della cultura del passato ma anche per la diffusione del pensiero contemporaneo, grazie alla presenza di numerosi titoli non solo donati ma anche acquistati nel corso del tempo dalla direzione.

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