Arte, cultura e tradizioni

Emilio Salgari, il padre di Sandokan

emilio salgari è uno degli scrittori di fantascienza più amati dai ragazzi. Veronese, visse a cavallo tra Ottocento e Novecento. Il suo personaggio più famoso rimane Sandokan, pirata del borneo dal fascino esotico

Tra i cittadini che hanno dato lustro a Verona non può essere tralasciato lo scrittore Emilio Salgari, autore di numerosi romanzi d’avventura tra cui quelli del celeberrimo Sandokan. Nato nel 1862, studiò al Regio Istituto Tecnico "Paolo Sarpi” di Venezia ma abbandonò al secondo anno per svolgere la professione di giornalista. La sua passione per la scrittura lo portò a esordire come autore nelle appendici dei quotidiani: il suo primo racconto "I selvaggi della Papuasia” fu pubblicato a puntate su La Valigia.

Come molti autori della sua epoca Salgari subiva il fascino dell’esotismo: le sue storie erano ambientate in paesi tropicali e narravano le vicende di pirati e guerrieri di società lontane. Nel 1883 pubblicò su La Nuova Arena il romanzo "Tay-See" ma la sua opera più importante è senza dubbio "La tigre della Malesia”, poi ripubblicato con il titolo "Le tigri di Mompracem”. Negli anni novanta fu molto prolifico: "Il tesoro del presidente del Paraguay”, "Le novelle marinaresche di Mastro Catrame” e "Attraverso l'Atlantico in pallone” sono solo alcuni dei romanzi usciti in quel decennio.

Il suo personaggio più famoso, Sandokan, è una sorta di pirata gentiluomo dal fascino orientale e lo sguardo glaciale, sempre in lotta contro i colonialisti inglesi e dalla parte degli ultimi. Nell’immaginario collettivo ha le fattezze dell’attore Kabir Bedi che lo interpretò negli anni settanta in una popolare serie televisiva. Salgari non fu però fortunato in vita: i problemi economici e il ricovero della moglie in manicomio lo spinsero al suicidio il 25 aprile del 1911.

Vuoi lasciare un commento?

Compila i campi per lasciare un commento. Il commento verrà pubblicato dopo l’approvazione del moderatore.