Eventi, feste e sagre

Egitto e Verona: due realtà diverse, mai così vicine tra loro

Fino a settembre 2017 al Museo Archeologico di Verona sarà possibile immergersi nel mondo egiziano grazie alla mostra

Un’emozione unica; un’esperienza celestiale; una visione paradisiaca: questi sono solo alcuni dei commenti fatti dai visitatori usciti dal Museo Archeologico di Verona, dopo aver visionato la mostra "L’Egitto a Verona”, visitabile fino a settembre 2017.

Dopo la riapertura del Museo (situato presso il Teatro Romano di Verona), chiuso per una totale riqualificazione degli spazi, il 28 maggio 2016 si è aperto questo percorso espositivo che ha saputo abbattere i circa 4556 chilometri che separano Verona dalla città de Il Cairo, in Egitto: circa un centinaio di pezzi, inseriti all’interno degli spazi museali, che permettono di conoscere meglio questa popolazione, con i suoi riti e le sue credenze.

Tra i reperti esposti è possibile trovare piccoli bronzi raffiguranti un dio-ariete e il bue Apis (utilizzati per contenere parti di mummie); altre raffiguranti divinità quali Osiride, importante per il credo locale; ma anche materiali pensati appositamente per le sepolture quali gli ushabty (figurine in materie prime diverse) che rappresentavano i "servitori” sostituti del morto, pronti a rispondere al dio dei morti Osiride, quando avrebbe chiamato il defunto al lavoro nei propri campi.

Si può visitare anche la sezione dedicata alle civiltà africane e Roma, divisa in Egitto e Roma (che testimonia la fortuna del culto di Iside e Osiride tra la popolazione imperiale, come ben testimoniato da alcuni bronzetti rinvenuti) e Africa e Roma: sarà possibile integrare la visita a questa sezione muovendosi anche al piano superiore della struttura dove, all’interno di apposite vetrine, sarà possibile prendere visione dei materiali provenienti dal santuario delle divinità egizie a Verona.

Una sezione è, invece, dedicata al mondo dell’Egittomania e alla derivazione di numerose produzioni artistiche da questa terra "misteriosa”; infine un’ultima sezione è dedicata a ‘Un veronese in Egitto’: sezione incentrata sulla figura di Carlo Anti (cui è dedicato un filmato conclusivo), importante archeologo nato nel 1889, che diresse la missione archeologica italiana a Tebtynis, l’attuale Umm el Breigât nel Fayum, a 170 km a sudovest de Il Cairo, un esteso villaggio nato attorno al 1800 a.C. e abitato fino al XII secolo d.C., che ha fornito in particolare una grande quantità di papiri, oggetto di studio in Italia e all’estero.

La mostra è visitabile negli orari di apertura del Museo, secondo il seguente calendario: il lunedì dalle 13.30 alle 19.30; dal martedì alla domenica dalle 8.30 alle 19.30 (ultimo ingresso alle 18,30).

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